NO BILLAG, LA FAQ

Q.) Cosa vuole l’iniziativa?
A.) Che la Confederazione non possa sovvenzionare (nè gestire) alcuna emittente radio o TV.

Q.) Ma se voto a favore la RTSI soppravvive?
A.) No, non può più esistere per definizione.

Q.) E se voglio mandare un segnale?
A.) Votando sì significa abolire la RTSI. Se vuoi protestare vota in bianco.

Q.) Ma teleticino soppravviverebbe?
A.) Si. Perderebbe metà del budget che ora arriva dal canone, ma diverrebbe la tele di riferimento per tanti orfani della TSI, e potrebbe guadagnare di più dalla pubblicità.

Q.) E perché non basta teleticino?
A.) Per due motivi:
1. teleticino è privata e senza sovvenzione federale potrà fare quello che vuole. La TSI deve rispettare un certo equilibrio. Es. tempo fa la LEGA ha protestato perché secondo alcune statistiche era un po’ snobbata dalla RTSI. Una protesta del genere non la puoi fare con un media privato (se non è finanziato parzialmente dal canone).
2. teleticino anche lavorando bene non potrà mai offrirci la qualità della TSI, la differenza di budget è davvero enorme, non basta più efficienza. Per la Svizzera Italiana è una perdita culturale enorme.

Q.) Di chi è teleticino?
A.) Della holding “mediaTI” a cui appartengono anche Corriere del Ticino, Giornale del Popolo, radio 3i, ticinonews.

Q.) Il mercato non creerebbe una pluralità che garantirà equilibro?
A.) No. È un mercato davvero minuscolo, è già bello se riuscirà a soppravvivere teleticino.
Il mondo dei media tende a concentrarsi. L’esempio di “mediaTI” holding è lampante.
Abbiamo pure l’esempio italiano, un mercato molto grande che è andato ad appannaggio di un solo attore.

Q.) Quindi senza TSI resteremo con una tele regionale in mano a un gruppo che gestisce anche buona parte della stampa in Ticino?
A.) Si. La concentrazione dei media sarebbe davvero inquietante e poco democratica.

Q.) Ma perchè vuoi salvare la TSI?
A.) Perchè voglio pagare per mantenere un media forte, di qualità, indipendente e con un mandato pubblico. Ho troppa paura che l’informazione finisca in mano a monopoli privati stile berluscones.

Q.) Ma non è da tonti, da ticinesi, rinunciare a un servizio in cui paghiamo il 5% e i landfogti ci ridanno il 20%?
A.) Si, lo è. Ma non voglio necessariemente farne solo un discorso ticinocentrico.

Q.) Ma vorrei dei cambiamenti alla TSI!
A.) Li vogliono in tanti, ma ripeto questa iniziativa concerne l’abolizione e basta.

Q.) Ma perché devo pagare il canone se non guardo la TSI nè ascolto la radio?
A.) Sono tanti i servizi di cui non usufruiamo ma che sono necessari a tenere in piedi una società coesa. Ad esempio paghiamo le strade, i treni, le scuole, … anche se non necessariamente li utilizziamo.

Q.) Visto che tutti devono pagare il canone, perché non lo si riscuote direttamente con le imposte?
A.) Boh, a me andrebbe anche bene.

Q.) Ma perchè il consiglio nazionale non ha proposto un controprogetto ragionato?
A.) Me lo chiedo, ma non lo so.

Q.) Perchè a volere l’abolizione di un servizio che “unisce il paese” sono anche politici che di solito si circondano di bandiere rossocrociate?
A.) Questo non lo capisco. O non voglio capirlo e non associarlo col fatto che certi personaggi già gestiscono imperi mediatici che crescerebbero ulteriormente.

Q.) La LEGA è nata soprattutto grazie agli show televisivi TSI del Nano. Perchè Boris vuole abolirla?
A.) Forse perchè quegli show non li sa proporre . Non lo so, non capisco.

Q.) La RTSI è di sinistra?
A.) Certo. In realtà tutti sono di sinistra in Ticino, però solo 1 su 5 vota a sinistra, se no verrebbe scoperto il complotto rosso.

Q.) Ma ha ancora senso la televisione ai tempi di internet e dello streaming?
A.) Si. I meccanismi di fruizione dei media stanno cambiando piuttosto rapidamente.
La televisione resta comunque un media molto seguito. La produzione RTSI però deve tenere conto dei cambiamenti, puntando di più sul web. L’importante è la produzione di contenuti di qualità, fruibili in diversi modi (diretta TV o streaming in differita).

Q.) Voglio che il canone scenda!
A.) Lo voglio pure io. Intanto scenderà a 365 Fr. Mossa ovviamente elettorale a cui darei comunque il merito agli iniziativisti.

Q.) Ma ha senso che la TSI spenda soldi anche per l’intrattenimento? Cosa c’entra col mandato pubblico?
A.) Sulle prime direi di no, ma una tele senza intrattenimento rischia purtroppo di diventare una tele di nicchia e poco seguita.

Q.) Voglio più tette e culi alla TSI!
A.) Non possiamo avere tutto. In questo caso però basta rivolgersi alla concorrenza da sud.

Q.) Rivoglio la “palmita”! 🌴🌴🌴🌴
A.) Facciamola! Ho già qualche idea 😉

Q.) Ma perché chiami la RSI RTSI?
A.) Nostalgia canaglia.

Q.) Ma ti paga la TSI per fare questo post?
A.) Si, ho ricevuto tre ricettari del Bigio a prezzo ridotto.

Q.) Ma in conclusione per dire no a “no billag” devo votare si o no?
A.) No (mi sembra)

Q.) È vero che Canetta non ha la patente?
A.) È vero.

Q.) È vero che il presidente di “mediaTI” non ha la patente?
A.) Ahahahah. No, se l’è ripresa. 😂

EDITED:
Mi hanno fatto notare che alcune informazioni non sono aggiornate:
“mediaTI holding” si chiama adesso “Gruppo Corriere del Ticino”.
Lombardi non è più presidente del gruppo ma vice.
Il CdT e il GdP terminerranno la loro collaborazione a fine 2017.
Non mi è chiaro però se CdT abbia venduto il suo 49% di quote del GdP.
Ho inoltre dimenticato che ora pure il Caffè è nella sfera di influenza del CdT.
CdT infatti possiede il 45% dell’editore del Caffè.
Inoltre ne curerà la stampa e la pubblicità.