UN PROCESSO DI MIGLIORAMENTO CONTINUO PER LA SCUOLA TICINESE

La scuola cambia,
ma troppo lentamente.

Va introdotto e formalizzato
un processo di miglioramento continuo.

Stare quasi fermi
per 15 anni,
per poi volere
introdurre 20 cambiamenti
in un sol colpo,
non ha senso.

Questo in particolare
se i punti chiave di una riforma
(AKA differenziazione e abolizione livelli)
non siano stati testati e valutati
prima di una generalizzazione
(e no, non si fa in 3 anni).

Docenti, allievi, genitori,
società civile, DFA, politica,
possono dare input su cosa sperimentare.

Qualcuno deve organizzare,
coordinare e programmare il tutto,
lasciando molta flessibilità
alle sperimentazioni iniziali,
soprattutto se proposte da docenti.

La differenziazione,
l’abolizione dei livelli,
sono cose che necessitano
di anni di preparazione,
non si possono improvvisare
in modo naif.

Vogliamo sperimentare la differenziazione?
Prendiamo i docenti più motivati in tal senso,
diamo loro cospicui sgravi orari,
e li lasciamo lavorare con nuove modalità didattiche.
Magari inizialmente per qualche mese,
così se non funziona
non si rovina tutto l’anno agli allievi.

Se la cosa va bene, l’anno dopo la si fa
per più mesi, poi magari per l’anno intero.

Poi si prova a formalizzare la cosa,
vedere se può essere gestita
anche dagli altri docenti.

Quando si è convinti che funziona,
e la politica è d’accordo,
la si generalizza ufficialmente
in modo graduale.

(link all’articolo originale in FB)