Manifesti scolastici

Alcuni estratti da questo bel “Manifesto per un altro insegnamento della Matematica“.
Commenti validi per tutte le materie.

“(…) ogni commento come
“è banale”, “si vede”,
“non è possibile che non lo capiate”
allontana l’autostima
di ragazzi e ragazze
e di conseguenza la
propensione alla curiosità. (…)”

“(…) la motivazione non può
venire da una gratificazione sociale
in termini di successo;
studiare per il voto alto
può funzionare solo
per pochissimi casi,
i più si perdono ai primi voti bassi.
Bisogna che la motivazione
venga costruita dal docente (…)”

“(…) se l’insegnamento
si limita alla tecnica,
non mostra spiragli
di fantasia e di bellezza,
la partita è persa in partenza (…)”

“(…) il senso del dovere
è un concetto astratto
in età adolescenziale;
lo si deve costruire,
ci vuole anche in questo caso
tempo e fatica (da parte di tutti) (…)”

(…) Non si può
lasciare il segno (insegnare)
senza provare vicinanza, rispetto, affetto.
Anche in questo caso
ci vuole tempo,
bisogna conoscersi,
bisogna dare peso
alle persone e non ai numeri.
L’imparzialità
non ha nulla a che vedere
con l’indifferenza (…)”

“(…) costruiamo una didattica
centrata sulla conoscenza
e non sulla misurazione,
riportiamo le ansie dei ragazzi
ad un livello tollerabile
e centrate su temi importanti,
non su un numero in una casella a fine anno.
Questo non significa
non dare importanza ai voti,
il contrario.
Il mio fine ultimo
non è far si che i miei studenti
e le mie studentesse
prendano dieci,
il mio fine ultimo è
trasmettere loro
il gusto di fare matematica.
Se riesco in questo
i voti arriveranno da soli. (…)”