POST CIVICA
Sulla civica ieri i docenti hanno perso.
Trovo che non bisogna prendersela troppo.
Era davvero impossibile battere
un’iniziativa chiamata “Si alla civica”.
Ancora ieri parlando con conoscenti
mi sono reso conto che molti han votato
per la civica, senza nemmeno informarsi
sulle ragioni dei contrari.
Insomma è un po’ come quando io davo
un preferenziale a “Montagna Viva”.
Chi vorrebbe una “Montagna Morta”?
Trovo che abbia sbagliato anche il dipartimento.
Se davvero i fautori dell’iniziativa
sono andati a parlarne,
bisognava proporre loro un “controprogetto” valido.
Tipo una garanzia di potenziamento
multidisciplinare della civica,
con un rapporto annuale sullo stato delle cose.
I docenti in qualche modo devono riuscire
a comunicare meglio, o perlomeno di più.
E non è certo dando degli ignoranti
a chi non ha votato come la pensiamo noi
che miglioriamo le cose.
Qualche spunto di riflessione su questa faccenda:
- -come mai la stampa ha fatto subito il nome
del docente che ha insultato tutti,
mentre non ha mai fatto nomi ad esempio
sullo scandalo dei permessi falsi?
(trovo giusto non fare nomi, ma allora con coerenza) - il fronte del SI ha investito parecchio
denaro (vedi paginate di giornali).
Se ci teniamo alla democrazia dobbiamo
riflettere sui finanziamenti delle campagne
pubblicitarie politiche.
Se chi ha più denaro vince,
non me la sento di chiamarla democrazia
(non è il caso di ieri).
Come fare a trovare un equilibrio di investimenti? - come possono i docenti far capire
meglio le loro ragioni?
Qualcuno mi ha fatto un bel paragone
tra il docente in aula e un attore sul palco.
Quando si è in aula bisogna esserci al 100%.
Come un attore sul palco.
E quindi far capire che le ore d’aula
anche se paiono poche in realtà non lo sono.